XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910
trentunenne, e vi entrò perchè credette adempiere ad un dovere civile ricordato dai suoi concittadini a lui, che a nessun dovere seppe sottrarsi.
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perduto uno dei suoi figli migliori.
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E queste sue doti palesò anche nell'esame coscienzioso delle questioni più ardue. Così uno dei primi suoi discorsi, quello del 18 dicembre 1884, in
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ornato, l'eletto ingegno, la vasta dottrina, la rettitudine somma, ed il nobile disinteresse; onde i suoi conterranei lo vollero nella vigesimaseconda
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In brevissimo tempo, dopo entrato alla Camera, vi acquistò una delle posizioni maggiori, creata dai reali suoi meriti, che subito apparvero nella sua
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Alla gravità della perdita ogni parola sarebbe inadeguata, e ai suoi meriti mal risponderebbe, specialmente nella ristrettezza del tempo. Ma
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rapidamente ascensionale ebbe sempre largo conforto di consenso e di simpatia dei colleghi, lieti dei suoi trionfi, come quelli della più vivida affermazione
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Francesco Spirito, lo invito a prestare giuramento e leggo la formula. La formula fu letta e così egli, equanime nei suoi giudizi dovette, per ragione del
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di quest'uomo che fu rappresentativo della sua regione, che dal carcere alla vice presidenza della Assemblea legislativa seguì sempre i suoi ideali e
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breve vita operosa, larga eredità, sia nella scienza, che coltivò con amore intenso, sia nella letteratura, che proprio nei suoi ultimi giorni onorò con
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suo carcere o dallo sgabello di accusato nei suoi processi, lanciasse più audace la sfida contro il vecchio mondo, sia che gettasse nei tumulti di
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e si danno sole al sacrificio, e Andrea Costa parlò al popolo col fascino dei suoi sacrifici, lo convocò all'ombra delle sue prigionie e dei suoi
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arretrare sino al 1882, e fece qui la sua prima comparsa per trasformarsi da fattore economico di produzione in fattore politico di rivendicazioni dei suoi
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ammonirci che se i nostri tempi non reclamano più, e forse non reclameranno mai più i nostri polsi per i ceppi che hanno stretto i suoi, essi chiedono ed
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Ecco, onorevoli colleghi, come e perchè voi, come i suoi generosi romagnoli, avete sentito palpitare il vostro cuore dinanzi alla disparizione di un
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pagando di persona, che costantemente assumeva tutta la responsabilità de' suoi atti e, ammonito, condannato, ammanettato, onorato, condotto fino al massimo
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vorrei, ciò che sopratutto dovrei, perchè de' suoi rari pregi di cuore e d'intelletto, nessuno forse, meglio di me, può recare in quest'Aula, consapevole
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sventure aggiunge le sventure e la colpisce così fieramente nelle sue città e nelle sue genti e nei figli suoi, che si elevano come gli uomini
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dietro l'altro, quasi per un richiamo misterioso, i suoi figli, che nel servire la patria comune diedero così luminoso esempio di grandezza di cuore e
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gaudio, la superiorità del suo spirito. Qui stava forse la essenziale caratteristica di lui, qui il segreto dei suoi trionfi. Egli aveva, senza
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suoi!» . Poiché grande è lo strazio, indicibile la pena del sentirsi diventar solo…
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e precisa. Le sue relazioni parlamentari, le sue esposizioni finanziarie, i suoi discorsi anche in questioni tecniche, i suoi libri, tutto rivelava
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